31/05/2008 - Negramaro a S. Siro

Premetto che non avevo mai assistito ad un concerto in uno stadio così grande, a dirla proprio tutta l'unica mia precedente presenza in uno stadio simile risale ad un vecchio scontro Juventus - Avellino di fine campionato del secolo scorso.
Di certo l'impatto è notevole, la quantità di persone che continuano ad ammassarsi nello stadio, le varie hole più o meno riuscite, il prato riempito di persone che ballano e l'immenso palco con tre passerelle piccole e due grandi.
I Negramaro sono un gruppo che apprezzo molto e sono anche riuscito a ricordarmi le parole delle loro canzoni, ho ballato, urlato, applaudito e mi sono divertito parecchio.
Però dalla posizione in cui eravamo loro erano veramente piccolini e l'audio arrivava molto cupo, con i bassi in risalto su tutto il resto dei suoni.
Due sono però le domande che mi hanno assillato all'uscita del concerto.
La prima riguarda la motivazione della scelta di una location simile, voglio dire, meglio un concerto con una sola data dove ci sono circa 40 mila persone, o scegliere di fare due spettacoli avendo la possibilità di fare qualcosa di leggermente più "intimo" e vicino al pubblico?
La seconda domanda invece riguarda la differenza tra cantante e cantautore.
Secondo me il cantante è un artista che fa della sua voce uno strumento, che ci lavora, così come studia la musica e gli strumenti.
Un cantautore invece punta più sulla medialità dei propri testi, usando la musica come veicolo, ma investendoci meno energie.
Non voglio sminuire l'uno o l'altro, sono due cose differenti, ma una non preclude o supera l'altra.
Voi cosa ne pensate?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Come dire, la botte piena e la moglie ubriaca. Una voce artistica non sentirà abbastanza suo un pezzo scritto da un altro; un brano ottimo, non valorizzato da una voce all'altezza. Ma appunto, l'ideale non esiste, meglio gustarsi il meglio che possiamo trovare, senza troppe domande. o no?


Non sapevo che tu fossi stato un tifoso dell'avellino nel 1800. Ma c'era già l'avellino in quegli anni?

tosco

Charlie68g ha detto...

A quei tempi si chiamava avellinum e si contendeva il primato della classifica con l'etruschia e la sabaudia

Maria Rita per Tango Out ha detto...

Passo per un rapido saluto prima di risprofondare nel silenzio...
1. meglio fare due date, assolutamente... lo spettatore va coinvolto... altrimenti, tanto vale restarsene a casa ad ascoltare un cd...
2. sinceramente non saprei... penso soltanto che il cantautore sia, in un certo senso, più libero di esprimersi, sia attraverso il testo che attraverso la musica... forse ha una maggiore responsabilità...

AndreA ha detto...

Per la divisione del concerto in due date...forse è meglio una cosa più "intima"...si crea ancor più una atmosfera pazzesca!!

Per la differenza tra cantante e cantautore...il cantautore forse è più completo, perché oltre a cantare scrive(il che non è sempre facile); però è anche vero che ci sono diversi cantautori che non hanno una bella voce o non ne hanno proprio...

Il cantante, in genere, punta tutto su quella, anche perchè altrimenti cosa gli rimane?? :-))))

Un abbraccio, buona notte!! :-)

Charlie68g ha detto...

Quindi potrebbe risultare più coinvolgente un bravo cantautore, rispetto ad un cantante?