Ansia, agitazione, tremolio delle mani, un senso generale di smarrimento

Lo so che dovrei imparare a reagire, che il mio stato d’animo non può dipendere da un’altra persona, che per poter stare con [[SPEZZA]]qualcuno dovrei prima essere capace di stare con me stesso.

Ci sto provando, ma è dura riuscire a stabilire quale sia la giusta linea di confine tra quello che io sono e quello che la persona prova per me, la voglia di stare insieme, il desiderio di abbracciarla, di baciarla.

A cosa può portare una giusta consapevolezza di sé stessi,un giusto equilibrio tra quello che sono e quello di cui ho bisogno.

Fino a dove è bisogno dell’altro per una propria sicurezza e dove invece comincia una sorta di menefreghismo? Che tu ci sia o non ci sia per me è poco importante?

Non è così, essere mè stesso

Capire che in fin dei conti se fosse un rapporto a distanza la vedrei solo nei fine settimana o ogni 15 giorni se non di più.

E allora di cosa mi lamento, la vedo tutti i giorni, anche se per brevi periodi, ci sentiamo tutti i giorni.

Forse è l’abitudine alla vita di coppia, al matrimonio, che ha fatto scaturire in me quest’esigenza.

Una paura insensata della solitudine