Resoconto vacanziero

Giorno 1 – Milano – Milano

Se per caso hai prenotato a Ottobre il volo, in anticipo per risparmiare soldi, Malpensa –Dublino andata e ritorno, sappi che il tuo volo potrà venire più volte modificato e alla fine ti ritroverai all’aeroporto di Malpensa ad aspettare di fare il ceck-in per un volo che in quel momento sta decollando dall’aeroporto di Linate.

Sappi che i mezzi in tua dotazione per contrastare questa cosa sono ben pochi

Il numero di telefono che ti è stato fornito per l’assistenza clienti è errato e di questo te ne accorgerai solo dopo che avrai atteso per 30 minuti al telefono con una musichetta assillante che ti informa che tutte le linee (una) sono occupate e di restare in attesa per non perdere la priorità acquisita.

Quando finalmente avrai il numero giusto, e dopo altri 30 minuti di attesa ti verrà comunicato che devi inviare una mail e di provare la modifica della prenotazione tramite web all’indirizzo http://www.aerlingus.com/

Purtroppo alla tua mail non verrà dato nessun seguito e alla fine ti ritroverai a dover riacquistare il biglietto pagandolo 180 € contro i 140 che avresti pagato se tu lo avessi acquistato alle 12:00.

In compenso dal sito non si riesce a fare nulla, si entra in un loop dove continua a chiederti i dati per poi risponderti che i dati da te inseriti non sono corretti.

Morale della favola

Si parte il giorno dopo con:

Un giorno di ferie in meno

I soldi di un nuovo biglietto in meno

I soldi di una macchina a noleggio da Malpensa a Linate in meno





Giorno 2 – Milano – Dublino

Finalmente si parte, l’aereo non ha ritardi e tutto procede bene anche se i panini e le bibite che vengono distribuiti sull’aereo sono tutti a pagamento e ho paura che mi chiedano dei soldi anche solo per un bicchiere d’acqua.

All’arrivo all’aeroporto di Dublino l’ennesima sorpresa, la valigia della Dany è rotta e la chiusura centrale non funziona più, dopo qualche protesta al punto bagagli di aer lingus ci danno un modulo da compilare per la richiesta del rimborso.

Finalmente usciamo all’aria aperta, Dublino nuvolosa ci attende e dopo circa 30 minuti di bus arriviamo a destinazione al nostro B&B dove ci comunicano che per farci un favore e farci risparmiare qualcosa ci hanno assegnato una camera più piccola ( 1,5 m x 3m compreso il bagno).

Ma nulla ci sconforta e ne approfittiamo per iniziare a visitare la città con i suoi favolosi pub e con una marea di gente che suona per le strade.

Ovviamente dopo un primo breve giro è obbligatoria una tappa in un pub per bere la nostra prima Guinness e in serata ne approfittiamo per assaggiare anche un ottimo stufato di carne.



Giorno 3 – Dublino e dintorni

Si parte, prima destinazione un paesino appena fuori da Dublino (Malahide) per vedere il nostro primo castello anche se in effetti la cosa più bella sono i giardini, il parco giochi per i bambini (che non mi hanno lasciato usare) e il profumo di erba appena tagliata che pervade tutta la zona.

Breve giro per la piccola città e poi via di nuovo verso Dublino dove ci aspettano un giro per la città e la visita della distilleria Jameson e del Guinness store.

Ora, se siete amanti del Whiskey e capite poco l’inglese vi consiglio, non appena vedete la guida prendere dei tubetti verdi, di alzare la mano e di proporvi come volontari, in maniera tale da poter gustare almeno 3 bicchieri anziché uno.

Per quanto riguarda la Guinness invece direi che il centro merita sicuramente una visita, sia per lo store che per lo stabile in generale, ma soprattutto per la pinta di guinness che vi offriranno quando arriverete al settimo piano.

L’unica avvertenza è di non giocare troppo con gli ascensori, potreste ritrovarvi nelle cucine con gli inservienti che vi sgridano perché avete usato uno degli ascensori a loro riservati.

Gli Irlandesi sono persone molto cordiali e sorridenti, ma secondo me Dublino è un po come il paese dei balocchi,una moltitudine di gente sorridente e disposta a bere e divertirsi, ma mi da l’idea che se ti perdi in questa città alla fine ti risvegli sotto forma di uno dei tanti clochard che affollano la città in cerca di elemosina. La nostra permanenza in questa magnifica città è al termine, domani prenderemo la macchina e andremo in giro per l’Irlanda.



Giorno 4 – Dublino - Kilkenny


Guidare la macchina in Irlanda non è un grosso problema, devi solo ricordarti che:

Se sei il passeggero evita di cercare di sfondare il fondo della macchina ogni volta che arrivi ad un incrocio cercando il pedale dei freni; smettila di agitare le mani a destra la cintura di sicurezza è dall’altra parte; lascia stare la leva del cambio, è mia.

Se invece sei il guidatore evita di agitare le mani a sinistra la cintura di sicurezza è a destra; i pedali non sono invertiti, l’acceleratore è sempre a destra; non continuare ad aggrapparti alla maniglia della portiera, il cambio è dall’altra parte; quei maleducati che continuano a suonare il clacson dietro di te anche se occupi la corsia più a destra forse hanno ragione, la corsia più lenta è a sinistra.

Il viaggio prevede alcune tappe tra fantastici castelli, parchi fioriti a campi da golf, non capisco però come mai abbiano tutte queste chiese in rovina, da noi sono tutte in ottime condizioni, forse dovremmo prestargli il papa per qualche giorno.

I B&B che abbiamo visitato sino ad ora sono abbastanza carini, ma la cosa più bella è sicuramente la colazione: Uovo, bakon, salsiccia, e altre cose che ancora non sono riuscito a identificare.



Giorno 5 – Kilkenny – Cork

Il vero nome di Cork è Tamarro Town

Qui imperano le macchine con i marmittoni, quando due abitanti di Cork si incontrano si chiedono se sono mono, bi o quadri; a seconda del numero di marmitte che hanno montato sulle loro auto.

La città non ha nulla di entusiasmante e a dire la verità non merita una visita, ma è un posto di partenza per molte altre destinazioni e quindi ci tocca soggiornarci.

La popolazione locale ci accetta comunque di buon grado, anche se la nostra auto ha solo una marmitta e oltretutto piccola e che non fa rumore.



Giorno 6 – Cork – Killarney

Killarney è un paese molto bello, accogliente, non molto grande, ma con molti posti da visitare e molte guinness da bere.




Giorno 7– Killarney –Dingle - Limerick

Dingle è un fantastico paesino di pescatori, famoso per aver adottato un delfino come mascotte, ma quando siamo andati noi non c’era perché ci hanno detto che era in tournè all’acquario di Rimini.


Limerick: non pervenuto

Però eravamo in un bellissimo hotel nel quale si sono anche dimenticati di farci pagare la colazione, ovviamente non glielo abbiamo fatto notare per non urtare la loro sensibilità.



Giorno 8 e 9 – Limery Galway

A Galway abbiamo soggiornato in un ostello per ggiovani composto da camere piccolissime, letti a castello senza lenzuola, ma con una sala internet perennemente occupata da ragazzini brufolosi, che ti viene da chiederti che cavolo ci vanno a fare in Irlanda se poi passano il tempo davanti ad un pc con dietro due italiani che cercano di sbirciare quello che stai scrivendo.



Giorno 10 – Galway - Londonderry

Londonderry è una cittadina composta da un centro storico delimitato da antiche mura percorribili a piedi e che al loro interno ospitano una serie di grossi centri commerciali; non capisco però l’utilità di costruire questi grossi centri per poi circondarli con queste mura costellate di cannoni, come messaggio di benvenuto non mi sembra il massimo.

La cosa che mi ha colpito di più di questa città sono i magnifici murales che costellano le mura di alcune case e che ci ricordano che fino a qualche anno fa qui si stava combattendo una guerra.




Giorno X (ho perso il conto)

Giriamo per l’Irlanda visitando sempre posti fantastici e gente simpatica.

Nell’ordine abbiamo visto:

- Fantastiche spiagge dove la gente fa il bagno anche se la temperatura dell’acqua non supera i 10°


- Stupendi paesaggi


- La pecora di Benetton


Lo sport più diffuso in Irlanda è l’Hurling, una sorta di calcio con una clava alleggerita che viene usata per colpire la palla, gli avversari e le mogli, ma solo in caso di sconfitta.



Giorno X +1 – Le isole Aran

Dopo 45 minuti di traghetto, scortati da un elicottero, siamo giunti alla più grande delle isole Aran.

Panorami fantastici e un percorso che si snoda per ben 13 km, certo i km sono tanti, ci vorrebbe un idea per agevolarci il cammino.




Giorno X+2 – Del ponte di corda, gli ottagoni e forse altre cose che però non mi ricordo

La prima tappa di questa giornata sono le giant’s Causeway, fantastiche spiagge di origine vulcanica a forma di gradini esagonali. Non come mai, ma alla fine di questa visita mi è venuta voglia di ricomprarmi il cubo di Rubik.

Dopo un’ennesima scarpinata a piedi si giunge al ponte di corda, una fantastica struttura tesa a collegare un isola con la terraferma (solitamente a questo servono i ponti) e per il cui attraversamento abbiamo dovuto pagare 4 sterline a testa (in Irlanda ti fanno pagare tutto, anche i bagni pubblici).

Il panorama però merita davvero e il mare sottostante ha dei colori fantastici.


Giorno x alla seconda, meno y diviso due x – Belfast

Belfast non mi ha colpito molto, è moderna, con pochi monumenti storici, ma con una marea di grandi magazzini nei quali la Dany e io ci siamo sfogati, prima di restituire la macchina e iniziare il viaggio di rientro verso casa.

Durante tutto il viaggio abbiamo utilizzato in navigatore Navigon installato sul cellulare nokia E75, non è precisissimo, ma ti consente di scaricare le mappe che vuoi e di utilizzarle in prova per un mese e, unito ad una sana e vecchia cartina, ci ha permesso di raggiungere sempre le nostre mete.

Va detto che il ministro dei trasporti irlandese ha uno strano modo di interpretare la viabilità, in pratica ha preso la mappa dell’irlanda e ha deciso (a caso o con il lancio dei dadi) quali fossero le strade nazionali, regionali o provinciali, senza guardare come effettivamente fossero messe .

Capita così che ti ritrovi a percorre una stradina larga a malapena 3 metri, percorribile in entrambi i sensi di marcia e con i cartelli stradali che ti indicano un limite massimo di velocità pari a 120 km/h.

Di certo la sicurezza è garantita anche dai numerosi cartelli che ti informano di quanti incidenti mortali si sono verificati negli ultimi 4 anni sulla strada che stai percorrendo.

Che dire, l’Irlanda avrà sempre un posto particolare nel mio cuore, dove sono stato benissimo e dove ho riposato e sognato tutte le notti, mi spiace solo di non aver incontrato nessun folletto dei boschi e, sebbene ne abbia visti ben due, di non essere riuscito ad andare a prendere la pentola d’oro che si nasconde dove nasce l’arcobaleno.

Per un po sarò qui