Mamm'Emilia - Erri De Luca

In te sono stato albume, uovo, pesce,
le ere sconfinate della terra
ho attraversato nella tua placenta,
fuori di te sono contato a giorni.

In te sono passato da cellula a scheletro
un milione di volte mi sono ingrandito,
fuori di te l’accrescimento è stato immensamente meno.

Sono sgusciato dalla tua pienezza
senza lasciarti vuota perché il vuoto
l’ho portato con me.

Sono venuto nudo, mi hai coperto
così ho imparato nudità e pudore
il latte e la sua assenza.

Mi hai messo in bocca tutte le parole
a cucchiaini, tranne una: mamma.
Quella l’inventa il figlio sbattendo le due labbra
quella l’insegna il figlio.

Da te ho preso le voci del mio luogo,
le canzoni, le ingiurie, gli scongiuri,
da te ho ascoltato il primo libro
dietro la febbre della scarlattina.

Ti ho dato aiuto a vomitare, a friggere le pizze,
a scrivere una lettera, ad accendere un fuoco,
a finire le parole crociate, ti ho versato il vino
e ho macchiato la tavola,
non ti ho messo un nipote sulle gambe
non ti ho fatto bussare a una prigione
non ancora,
da te ho imparato il lutto e l’ora di finirlo,
a tuo padre somiglio, a tuo fratello,
non sono stato figlio.
Da te ho preso gli occhi chiari
Non il loro peso
A te ho nascosto tutto.

Ho promesso di bruciare il tuo corpo
di non darlo alla terra. Ti darò al fuoco
fratello vulcano che ci orientava il sonno.

Ti spargerò nell’aria dopo l’acquazzone
all’ora dell’arcobaleno
che ti faceva spalancare gli occhi.

Io voglio

Io voglio una vita semplice, fatta di piccoli gesti quotidiani.
Di abitudini che scandiscono il passare del tempo.
Una casa, una famiglia, dei figli
Di serate passate a chiaccherare con gli amici
Qualche viaggio ogni tanto e un dolcetto a fine a pasto
Tutto il resto sono solo bolle di sapone

Moderato in re minore

Quando sei triste

Quando sei triste nemmeno il volo di una farfalla riesce a strapparti un sorriso.
Tutto il freddo sembra entrare dentro di te, anche se sei in pieno agosto
anche sollevare una tazzina sembra richiedere uno sforzo immane
quando sei triste

Rabbia, ira, incazzatura

Potrei cedere alla rabbia, urlare, sbraitare, gettarmi in ripicche e giochini di bassa lega.
Ma ho sempre pensato che queste cose non portano da nessuna parte, che nella vita bisogna sempre cercare di essere positivi, anche nei momenti peggiori.
per cui non urlerò, non sbraiterò, non farò nulla di ciò che ho elencato prima.
Ma il mio silenzio non deve essere inteso come una ammissione di colpevolezza
Sto solo cercando di migliorare

Ah La Svizzera

Poco lontano da qui, circa 8 km, c'è un piccolo paesino svizzero con un museo dedicato alla montagna.
L'ingresso è libero e c'è pure un bellissimo bagno, appena ti avvicini si aprono le porte per accoglierti, ma se solo combini qualche casino quelle porte non si aprono più fino all'arrivo dei gendarmi (non chiedetemi come funzioni questa cosa, ma so che funziona)
Pochi km più avanti c'è un'altro piccolo paesino dove si può comprare il latte in una bellissima latteria locale.
Un latte così erano anni che non lo bevevo, per non parlare della panna.
A pochi metri da lì c'è un frigorifero, tu lo apri, prendi le uova e ci lasci i soldi
Non so perchè, ma da noi dubito che resisterebbe