Oggi niente scuola

Nemmeno una nuvola a segnare l'orizzonte stamattina, un cielo azzurro e terso mi accoglieva verso il nuovo giorno.
Un filare di alberi in fiore, con i loro petali bianchi e rosa, si stagliava contrastante tra l'azzurro del cielo e, in lontananza, il bianco delle nevi sulle montagne.
Emergo dal sottopassaggio della stazione e mi ritrovo solo in un silenzio irreale, il marciapiede completamente vuoto, così come anche la sala d'aspetto.
Lentamente sono arrivate poche sparute persone, non più di 5, ad attendere il treno delle 7:24, tutti rigorosamente in silenzio, dietro alla linea gialla.
Potevo sentire il canto degli uccelli, la campanella che annunciava l'arrivo del treno, il discorso di una bambina mulatta che parlava in inglese col padre jamaicano e in tedesco alla biondissima madre.
Sul treno avevo a disposizione spazi infiniti, un intero vagone solo per me e shining, non uno squillo di telefono, non la musica che ti arriva dagli auricolari dei lettori mp3 sparati a palla, non una lezione ripetuta velocemente prima dell'interrogazione, non l'ultimo pettegolezzo sul pi figo della classe o sulla ragazzina che non da confidenza a nessuno e chissà quali segreti nasconderà.
Nulla di tutto questo, solo un gran silenzio e una gran pace con le immagini dei paesaggi che scorrevano velocemente nei finestrini del treno.
Poi ho realizzato
Oggi niente scuola

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